Nanna… a piccoli passi

Non smetterò mai di ripeterlo: il sonno presuppone un rituale ben
preciso, che sia sempre lo stesso e possibilmente in un ambiente sereno e pacato, il più possibile silenzioso non con la lavastoviglie rumorosissima del 70 che fa un rumore infernale, non con il vicino di casa che martella perché sta ristrutturando, non con il nervosismo addosso di mamma e papà che hanno avuto una brutta giornata e hanno i nervi a fior di pelle.
Il momento della nanna può essere un occasione speciale ma può anche trasformarsi in una lotta di potere tra genitori e figli. I bambini non vogliono andare a fare la nanna per vari motivi: non amano essere obbligati, temono di perdersi qualcosa, non sono stanchi o vogliono solo passare altro tempo con mamma e papà. Domandatevi allora il significato di questo comportamento, e cercate di dare al bambino qualcosa di ciò che vuole, ma fatelo comunque andare a letto.
Nel proprio lettino il neonato deve assumere tutte le posizioni perchè se lo si lascia sempre nella stessa posizione tenderà ad utilizzare sempre quella.
Questo, soprattutto se il bambino è molto piccolo, potrebbe provocare lo schiacciamento della testa dietro o di lato, a seconda di quale sarà la posizione più spesso e più a lungo assunta.
Il momento della buona notte va accompagnato con un rituale sereno.
I rituali sono caratterizzati dalla regolarità e dalla ripetitività. Se a un certo punto qualcosa comincia a non funzionare più come prima, li si può rielaborare o riempire con contenuti differenti.
I bambini hanno bisogno di un peluche, del pupazzo preferito o di un oggetto che tenga loro compagnia, in questo modo imparano a superare da soli i problemi che sorgono prima di andare a letto. Perciò i rituali che il bambino stesso stabilisce sono di grande aiuto.
Siate determinati: se avete deciso che vostro figlio non deve più venire nel vostro lettone, mostratevi fermi e decisi in questa scelta, contemplando ovviamente qualche eccezione. Se i vostri figli avvertono la vostra determinazione, e credetemi che la percepiscono, capiranno che state facendo sul serio e dopo qualche tentativo di farvi cambiare idea, si convinceranno che non avete intenzione di cedere.
Provate a mettervi nei panni di vostro figlio, diciamo dell’età di 15 mesi: sono le 19 di sera, è l’ora della pappa, e, come di consueto, dopo una giornata di giochi, esplorazioni, emozioni, vostro figlio aspetta con impazienza che arrivi il momento di godersi quella dolce magia in cui lo metterete nel lettino e, accompagnati da una dolce musichina lo accarezzerete amorevolmente sulla schiena per portarlo dolcemente nel mondo dei sogni.
Se vostro figlio ha pochi mesi, è utile, per conciliare un buon sonno, eseguire un massaggio rilassante.