Tata, una nuova professione

“Ciao Tata!” esclama rientrando a casa.

Questo è stato da sempre il vezzeggiativo con cui mio marito ha iniziato a chiamarmi e che usa tutt’ora… vi svelo un segreto: in realtà “tata” nasce dal diminutivo di “patata”, mai avrei pensato un giorno di diventare una vera TATA, cioè la persona che si prende cura dei bambini degli altri.

Così nasce la mia dedizione ai bambini: un giorno, stanca di fare la segretaria e di aspettare di avere un figlio, ho iniziato ad occuparmi di quelli degli altri, prima attraverso il volontariato, in seguito partecipando ad un vero corso per TATE QUALIFICATE progettato dal comune della mia città, che mi ha permesso di rilanciarmi sul mercato con una professione ancora un po’ sconosciuta e a mio avviso un po’ sottovalu-tata.

Oggi inizio una nuova avventura con un nuovo bambino, lo chiamerò Matteo: lui ha 16 mesi, è un bimbo solare, autonomo, intelligente. Abbiamo trascorso assieme qualche ora io lui e la sua mamma, lei è molto carina e molto mansueta, non perde mai le staffe con Matteo, non l’ho mai vista spazientita con lui, non lo sgrida mai, insomma una mamma come non se ne vedono molte, almeno con me presente.

Una nuova avventura quindi mi aspetta, riuscirò a far si che la mamma di Matteo si rechi a lavoro tranquilla che il suo bimbo è in buone mani?

Questa è un altra missione per super Tata Siria

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