E’ ora di dormire

NannaI bambini hanno ritmi diversi gli uni dagli altri, così come diversamente mostrano il loro disagio, se sono stanchi, se hanno fame, se hanno il pannolino sporco ecc..Parlando di bimbi piccoli (0-3 anni), occorrono molta sensibilità e una buona capacità di interpretare i segnali per capire di che cosa ha bisogno in quel momento.


La scelta della famiglia

casaAbbiamo deciso di cimentarci in questa professione così difficile, bene, ma in quale famiglia entrare? La famiglia vuole sapere tutto della tata, ma anche la tata vuole sapere in quale famiglia entra, per es. separati in casa, famiglie con nonni, divorziati ecc… Tutto ciò ha un riflesso su di noi, per questo è importante che scegliamo il tipo di nucleo che sia più consono alla nostra visione di famiglia.

Quando entri in una nuova casa devi chiederti: “ma io in questa famiglia ci posso stare o non ci posso stare senza NERVOSISMI?”


Relazione o Competenza

babysitterLa professione di TATA è una professione a doppio binario: da un lato deve essere COMPETENTE e capace di stare in una famiglia. La competenza è quello che si sa fare con un bambino di 6 mesi, 1 anno, ecc…….. Ha a che fare con la pedagogia, la cultura, la conoscenza del bambino nelle varie età.

L’altra parte della professione, quella cioè di saper stare con la famiglia, ha a che fare con la gestione dei rapporti tra adulti, che è in realtà la parte più importante della professione di tata poichè si entra in una famiglia.


“Il bimbo dorme, quindi!!!”

clessidra2Quante volte nella contrattazione del compenso vi sarete sentiti muovere la seguente obiezione: “… he ma il bimbo poi dorme almeno 2/3 ore, dunque..!!”

Sia chiaro per le baby sitter e per mamme e papà: quello che una tata mette a servizio della comunità è quanto di più prezioso e costoso esiste al mondo: IL TEMPO.

Vendere tempo significa offrire UN SERVIZIO giusto, poichè io non vendo nessun prodotto, ma metto a disposizione il mio tempo per accudire il bimbo di qualcun’altro.


Il momento della verità

bimbo urlanteAvete accettato di lavorare per una famiglia, avete concordato di fare qualche giorno di “inserimento” per conoscere il bambino e instaurare un legame, e ora è giunto il momento di trovarvi faccia a faccia voi e il “vostro” diavoletto.

La notte prima avete dormito poco e male al pensiero di trovarvi sole con il marmocchio magari in preda ad una “crisi di mammite acuta” talmente profonda da non saper che fare.


Parliamo di prezzi

Hai deciso di fare la baby sitter o la tata?  bene, e qui viene il bello: quanto chiedere?!?

Mediamente nella mia citta una donna delle pulizie chiede 10 euro l’ora, e le responsabilità più grosse sono quelle di rompere un bicchiere, di bruciare una camicetta, di dare troppo da mangiare al pesciolino rosso rischiando che schiatti ecc…ecc.. ma una tata!

Una tata che ha su di se la responsabilità della vita di un altro esserino umano, che svolge un ruolo di fondamentale importanza nell’educazione e nell’accudimento del bambino in assenza delle figure genitoriali …. beh una tata se chiede più di 6 euro l’ora, in nero si intende, viene guardata con lo sguardo di chi ha appena raccontato una divertentissima barzelletta, o meglio ancora accusata di volersi spacciare come la “mery poppins” del 2000.

Ragazze, baby sitter, tate di tutto il mondo, ribellatevi: avere un figlio non è un obbligo, decidere di andare al lavoro piuttosto che rimanere a casa a crescere i proprio figli, qualche volta non se ne può fare a meno certo, altre volte è una libera scelta. Per questo quando proponete ad una famiglia la vostra tariffa, non sentitevi in colpa come chi sta rubando soldi a un mendicante, ma cercate di capire dall’arredamento, dall’abbigliamento, da ciò che vi sta intorno che tenore di vita anno.

Sulla base di questo deciderete se applicare una tariffa standard senza alcuno sconto, o se andargli incontro applicando un piccolo ribasso, ma non esagerate: non state facendo del volontariato, e non è certo colpa vostra se loro hanno bisogno di una baby sitter. Loro hanno bisogno di una persona competente e di fiducia che svolga un buon servizio, e voi avete bisogno di un lavoro ben pagato.

Se nonostante capitiate in una famiglia visibilmente benestante mamma e papà non sono disposti a darvi ciò che chiedete, non accettate di giocare a rimpiattino, passate al prossimo: questo accresce la vostra autostima e la fiducia nelle vostre capacità.

E ai genitori dico: se una baby sitter si accontenta di poco, è il caso di fidarsi?


Tata, una nuova professione

“Ciao Tata!” esclama rientrando a casa.

Questo è stato da sempre il vezzeggiativo con cui mio marito ha iniziato a chiamarmi e che usa tutt’ora… vi svelo un segreto: in realtà “tata” nasce dal diminutivo di “patata”, mai avrei pensato un giorno di diventare una vera TATA, cioè la persona che si prende cura dei bambini degli altri.

Così nasce la mia dedizione ai bambini: un giorno, stanca di fare la segretaria e di aspettare di avere un figlio, ho iniziato ad occuparmi di quelli degli altri, prima attraverso il volontariato, in seguito partecipando ad un vero corso per TATE QUALIFICATE progettato dal comune della mia città, che mi ha permesso di rilanciarmi sul mercato con una professione ancora un po’ sconosciuta e a mio avviso un po’ sottovalu-tata.

Oggi inizio una nuova avventura con un nuovo bambino, lo chiamerò Matteo: lui ha 16 mesi, è un bimbo solare, autonomo, intelligente. Abbiamo trascorso assieme qualche ora io lui e la sua mamma, lei è molto carina e molto mansueta, non perde mai le staffe con Matteo, non l’ho mai vista spazientita con lui, non lo sgrida mai, insomma una mamma come non se ne vedono molte, almeno con me presente.

Una nuova avventura quindi mi aspetta, riuscirò a far si che la mamma di Matteo si rechi a lavoro tranquilla che il suo bimbo è in buone mani?

Questa è un altra missione per super Tata Siria