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    Categorie: Tariffe

“Il bimbo dorme, quindi!!!”

Quante volte nella contrattazione del compenso vi sarete sentiti muovere la seguente obiezione: “… he ma il bimbo poi dorme almeno 2/3 ore, dunque..!!”

Sia chiaro per le baby sitter e per mamme e papà: quello che una tata mette a servizio della comunità è quanto di più prezioso e costoso esiste al mondo: IL TEMPO.

Vendere tempo significa offrire UN SERVIZIO giusto, poichè io non vendo nessun prodotto, ma metto a disposizione il mio tempo per accudire il bimbo di qualcun’altro.

Se il compenso di chi offre un servizio, vedi un impiegato medio, dovesse essere calcolato sulla fatica fisica, cari miei quanti impiegati seduti a scaldare la sedia morirebbero di fame.

D’altra parte, mentre il bimbo dorme, di certo una baby sitter non può andarsene a fare una passeggiata, nè tanto meno andare in palestra, ancor meno andare in centro a fare shopping ecc…ecc…

E che dire di quando un bambino è ammalato? I bambini ammalati hanno bisogno di più cure (aerosol, la medicina, misurare la temperatura ecc…) e spesso e volentieri sono più irritabili poichè soffrono un disagio.

E allora? In questo caso la baby sitter dovrebbe chiedere un aumento della tariffa per l’aumentata difficoltà nella gestione del bambino?

Credo che nessuna famiglia sarebbe disposta ad accettarlo, per questo baby sitter e tate di tutto il mondo, quando vi dicono che un bambino non è particolarmente impegnativo perchè dorme tante ore, rispondete che comunque la vostra presenza ha un costo, rispondete che il prodotto che vendete è il vostro tempo, faticoso o non faticoso che sia.

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